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Comunicati stampa

Trieste - Roma, 1-3 ottobre 2008

Intervento del direttore Rodrigo Diaz per la presentazione del XXIII Festival del Cinema Latino Americano

doc Intervento del direttore Rodrigo Diaz per la presentazione del Festival ita

doc Discurso del Director Rodrigo Díaz para la presentación del Festival esp

Con la soddisfazione di aver raggiunto tutto il possibile con i mezzi a disposizione del Festival, sottoponiamo all’attenzione del pubblico, della critica, delle istituzioni che finanziano la manifestazione e di coloro che, per motivi differenti, partecipano all’evento, un ampio programma che non trascura paesi, generi, tematiche della ricca produzione audiovisiva dell’America Latina e di chi, in Europa, sviluppa la sua produzione cinematografica legata a tematiche, istituzioni o cineasti del subcontinente americano.
Per essere più efficienti e per stare al passo con i tempi, abbiamo introdotto cambiamenti nel regolamento, ristrutturate le sezioni e aperto definitivamente la manifestazione triestina a chi desidera vedere cinema latinoamericano attraverso Internet grazie ad un accordo con ArcoirisTV che ha trovato pieno consenso nei produttori e nei cineasti latinoamericani ed anche nel pubblico italiano che vota il Premio del Pubblico in Rete.
Con la Fondazione Logos, inoltre, stiamo costituendo una linea editoriale che si occupi di realizzare in Italia pubblicazioni sul cinema latinoamericano, sulle esperienze umane vincolate al mondo del cinema, su generi, cineasti e politiche in materia che hanno luogo in America Latina, colmando un vuoto grave quanto strano in un settore nel quale esistono solidi vincoli storici, culturali e, oggi, di cooperazione, in particolare con l’Unione Europea.
Abbiamo stabilito nuovi accordi che ci permettono di consolidare il profilo artistico-culturale del festival. In particolare l’accordo con l’Istituto Cervantes è un passo importante che ci permetterà scambi che indurranno inevitabilmente un arricchimento di quanto proponiamo ogni anno a Trieste e di quanto realizziamo nel corso dell’anno in Italia, a partire dall’esperienza che promuoviamo nella città giuliana.
Il sostegno fondamentale che ci offrono le istituzioni di Trieste e della Regione in particolare sta, pertanto, in piena sintonia non solo con quanto richiede questo ponte che abbiamo creato fra Italia e America Latina, ma anche con i vincoli che le attuali relazioni internazionali chiedono vengano stabiliti fra il “vecchio” continente e questa sorta di “appendice europea” che rappresenta nella storia il “nuovo” continente.
Ogni anno è una sfida, poiché non tutto il mondo istituzionale capisce ciò che rappresenta questa manifestazione e il suo impatto in America Latina. Per fortuna, il fatto che si realizzi la manifestazione e che ogni anno il programma sia ricco, ampio e vasto, sommato al consenso che otteniamo, dimostra che la maggioranza delle Istituzioni capiscono il significato e la proiezione del Festival.
A riprova di quanto detto, ecco l’omaggio a Francisco Lombardi (Premio Oriundi 2008), il principale cineasta peruviano; le retrospettive di Nicolás Echevarría, senza dubbio il più importante documentarista messicano, e quella dedicata a Roberto Triana, colombiano, antropologo ecineasta formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, del quale presentiamo 21 opere sulla storia contemporanea della Colombia.
E che dire del Premio Salvador Allende, dedicato alla scrittrice e cineasta cilena Carmen Castillo, la cui ultima opera (Calle Santa Fe) ha ottenuto uno straordinario consenso al Festival di Cannes del 2007.
Come tutti gli anni, lo spazio dedicato alla presenza italiana in America Latina occupa un posto fondamentale e, in questa occasione, sono almeno 5 le opere che affrontano la problematica dell’emigrazione. Allo stesso modo, riserviamo sempre uno spazio al ricco apporto culturale e umano che la presenza ebrea ha generato nel subcontinente americano.
Speriamo che questa XXIII edizione del Festival permetta di siglare nuovi accordi, concretizzare progetti che sono in fieri, consolidare le collaborazioni stabilite con le differenti istituzioni internazionali e ottenere che il Festival sia visto come una finestra che ingrandisce l’orizzonte di coloro che lo frequentano.


                               RODRIGO DIAZ
                            (Direttore del Festival)

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