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Presentazione del libro
"La vita breve"

Gianni Ferracuti e Jaime Riera Rehren (Università di Trieste e di Torino), presentano il romanzo dello scrittore uruguaiano (nuova edizione Einaudi) con un saggio del Premio Nobel Mario Vargas Llosa
Modera l’incontro la giornalista Elisabetta d'Erme

doc Comunicato presentazione del libro “La vita breve”

TRIESTE - Nell'ambito del XXV Festival del Cinema Latino Americano, martedì 26 ottobre alle ore 18.00 la Libreria Minerva (in via San Nicolò 20, a Trieste) organizza un Omaggio allo scrittore uruguaiano Juan Carlos Onetti (nato a Montevideo nel 1909 e scomparso a Madrid nel 1994).

I prof.i Gianni Ferracuti, dell’Università di Trieste, e Jaime Riera Rehren, dell’Università di Torino, presenteranno il romanzo "La vita breve" di Onetti, nella nuova edizione Einaudi (con traduzione di Enrico Cicogna), corredata da un saggio del Premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa. Brani del romanzo verranno recitati in spagnolo e in italiano. L'incontro sarà moderato dalla giornalista Elisabetta d'Erme.

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E' sempre più nutrita la schiera di quanti pensano che presto la fama di Juan Carlos Onetti finirà per superare quella di altri autori latino americani suoi contemporanei, come Marquez, Soriano o Fuentes. A pensarla così è primo fra tutti Mario Vargas Llosa, che a Onetti ha recentemente dedicato il lungo saggio “El viaje a la ficción. El mundo de Juan Carlos Onetti”, indispensabile Baedecker per inoltrarsi nei territori di Santa Maria, il luogo immaginario creato da Onetti nel 1950, e dal quale è tratta l'introduzione alla nuova edizione di "La vita breve", il romanzo dove nasce Santa Maria, il luogo dove saranno ambientati poi i racconti "Triste come lei" e i romanzi "Raccattacadaveri", "Il Cantiere", "Lasciamo che parli il vento" e “Quando ormai nulla più importa”.

Santa Maria è una piccola città assolata e pigra sull'estuario di un grande fiume navigabile, c'è una piazza con un giardino, al cui centro spicca la statua del fondatore, e poi la sede del giornale, “El Liberal”, l'albergo, la farmacia, i bar, lo studio medico del Dr. Grey, il porto fluviale e ancora, verso la periferia, il cantiere Petrus e la colonia degli svizzeri. In questo luogo della mente, esistenze marginali, che cercano salvezza nella finzione o nella follia, vengono riscattate dalla potenza d'una scrittura e un'inventiva geniali.

Onetti visse per vent'anni a Buenos Aires facendo il giornalista. Sotto il primo governo Peron gli venne impedito di visitare la sua nativa Montevideo e fu durante quel periodo – in cui il suo desiderio di ricrearsi in un'altra vita per correggere, con l'immaginazione consolatoria, l'insoddisfacente realtà della propria – che creò Santa Maria. Rientrato a Montevideo, nel 1974 venne incarcerato dalla polizia del dittatore J. M. Bordaberry e nel 1975 lasciò l'Uruguay per vivere in esilio a Madrid fino alla morte nel 1994.

Schivo e silenzioso, Onetti era attratto dai caffè fumosi e dai bordelli di provincia o dai boliches, bar di periferia dove faceva sue le storie eccezionali della gente comune. Con la pubblicazione di questo capolavoro della narrativa del XX secolo e sulla scia di quanto sta avvenendo in altri paesi, la Einaudi getta le basi per riproporre nella sua collana Letture l'intera opera di Juan Carlos Onetti.

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Il cinema si è ispirato a più riprese alle storie di Juan Carlos Onetti, da "Per questa notte" di Carlo di Carlo del 1977, al visionario  "Une nuit de chien" di Werner Schroter del 2009, fino al recentissimo "Mal dia para pescar", tratto dal bel racconto "Jacob e l'altro", pellicola di esordio di Alvaro Brechen candidato agli Oscar 2010 per l'Uruguay.

Il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste programmerà "a sorpresa", nel corso della settimana, uno tra questi film.

 

 

pubblicato il: 18 ottobre 2010