edizione più recente: Cinelatinotrieste 2023

I vincitori e il programma di domenica 30, con la replica dei principali film vincitori

I VINCITORI:
El casamiento” (Uruguay-Argentina)
Entre la noche y el dia” (Messico), “Postales colombianas” (Colombia)
Adriana Aizenberg in “La vieja de atrás” (Argentina-Brasile)
Perro muerto” (Cile)

ALTRI PREMI:
"La vigilia” (Perù), "El fin del Potemkin" (Argentina), “Nazion” (Argentina),
Laberinto verde” (Bolivia, Perù, Francia, 2011)
Jaime Humberto Hermosillo (Messico), Daniel Viglietti (Uruguay)

doc ita I vincitori e il programma di domenica 30, con la replica dei principali film vincitori

doc esp Filmes ganadores y otros premios

TRIESTE - Il documentario uruguayano-argentino “El casamiento”, di Aldo Garay, sulla storia d'amore e d'amicizia fra una transessuale uruguayana e un ex operaio, vince il Premio per il Miglior Film del 26° Festival del Cinema Latino Americano di Trieste.

Premio Speciale della Giuria e Premio alla Regia al film messicano “Entre la noche y el dia” di Bernardo Arellano, con la storia di un uomo autistico che, ignorato e maltrattato dai  familiari, fugge nei boschi in cerca della libertà.

Il Premio per la Sceneggiatura e quello del Pubblico sono andati invece al colombiano “Postales colombianas”, di Ricardo Coral Dorado, per una commedia noir che riflette sulla violenza e il potere. Migliore interprete Adriana Aizenberg in “La vieja de atrás”, di Pablo José Meza, una coproduzione argentino-brasiliana per la storia di una signora anziana e sola, che offre a uno studente vitto e alloggio in cambio di una conversazione quotidiana.

Premio Opera Prima al film cileno “Perro muerto” di Camilo Becerra, storia di una giovanissima madre che deve scegliere se occuparsi del figlio o continuare la vita da adolescente alla quale era solita aggrapparsi.

I premi sono stati attribuiti dalla Giuria internazionale del Festival, composta dal cantautore uruguayano Daniel Viglietti, il sociologo belga Armand Mattelart, la direttrice del Settore Cultura dell'Unione Latina di Parigi, Lisa Ginzburg, il direttore del Festival del Cinema Latino Americano della Catalogna, Juan Ferrer, il segretario culturale dell'Istituto Italo-Latino Americano (IILA) di Roma, Sylvia Irrazábal, e il dirigente dell'Istituto Luce-Cinecittà Holding, Giuseppe Attene.

Il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste proseguirà fino a domenica 30 al Teatro Miela, organizzato dall’APCLAI (Associazione per la Promozione della Cultura Latino Americana in Italia).

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Gli altri premi del Festival, attribuiti da giurie specifiche, sono stati: Premio colonna sonora a Daniel Yafalián, per il film peruviano "La vigilia” di Augusto Tamayo; per la Sezione “Contemporanea” premiato il documentario argentino "El fin del Potemkin",  di Misael Bustos, e menzioni speciali della Giuria per "Teclópolis" di Javier Mrad (Argentina), "Paraíso terrenal" di Tomás Welss (Cile) e "Tren Paraguay" di Mauricio Rial Banti (Paraguay-Argentina).

Il Premio Malvinas, per promuovere la convivenza fra i popoli e il Diritto internazionale, è stato assegnato al film argentino “Nazion”, di Ernesto Ardito, sul tema del nazionalismo cattolico che ispirò e giustificò il terrorismo di Stato in Argentina. Due menzioni anche per i film già premiati nella sezione Concorso: "Postales colombianas" e "El casamiento". Le tre opere verranno ora acquistate per la programmazione dal Canale televisivo Incaa.TV, dell'Istituto di Cinema Argentino, che collabora alla realizzazione del Premio Malvinas del Festival di Trieste.

Il Premio Unione Latina per la miglior opera a carattere storico è stato assegnato invece al documentario “Laberinto verde”, di Abel Kavanagh, coproduzione tra Bolivia, Perù e Francia sul tema della coltivazione e della cultura tradizionale della coca in Bolivia, distinguendole dalla droga derivata, cioè la cocaina. Il Premio è stato deciso da una giuria di studenti del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, coordinata da Alessandro Melioli, del Dipartimento Audiovisivi dell’Unione Latina di Parigi. Per la sezione Unione Latina è stata pure assegnata una menzione speciale al film argentino “Homero Manzi, un poeta en la tormenta” di Eduardo Spagnuolo, sulla vita e l'opera del grande poeta argentino, autore anche di famosi tanghi.

Nei giorni scorsi, inoltre, il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste ha assegnato il Premio alla Carriera a Jaime Humberto Hermosillo, riconosciuto come uno dei maggiori registi del Nuovo Cinema messicano, e il Premio Oriundi per la valorizzazione della memoria dell’emigrazione italiana in America Latina, al cantautore uruguayano Daniel Viglietti, che è di origini italiane.

Il Festival proseguirà ancora domenica 30 al Teatro Miela, dalle ore 11 del mattino a mezzanotte, con le repliche dei principali film premiati, con traduzione simultanea. In programma: alle ore 11 “La vieja de atrás”, di Pablo José Meza (premio miglior interprete); alle ore 15 “Doblemente grande”, documentario di Juan Carlos Gnocchini su Pepe Biondi, uno dei comici più importanti della televisione latinoamericana. Alle 16.30 “Perro muerto”, di Camilo Becerra (premio Opera Prima); alle 18.15 “Postales colombianas”, di Ricardo Coral Dorado (Premio del Pubblico e alla Sceneggiatura); alle 20 “Entre la noche y el día”, di Bernardo Arellano (Premio Speciale della Giuria e alla Regia) e alle 21.40 “El casamiento” di Aldo Garay (Premio al Miglior Film). Infine, alle 23, per l'Omaggio al regista cileno Raúl Ruiz, “Días de campo”: un film dai toni onirici, nel quale due anziani discutono in un bar e parlano di se stessi come se fossero morti.

Inoltre, nella Sala Birri: alle ore 16.30 per la sezione sulla cucina latino americana la commedia “Amor y frijoles”, di Mathew Kodiath e Hernán Pereyra, sulle avventure di due venditrici di alimentari in un villaggio. Alle 18 e alle 20, per l'Omaggio a Raúl Ruiz “Tres tristes tigres”, del 1968, descrizione densa di humor triste di un gruppo di persone intrappolate nella mediocrità e nelle false identità, seguito da “Palomita bianca” (del 1973), storia d'amore nel Cile attraversato delle tensioni politiche dopo l'elezione del Presidente socialista Salvador Allende. Chiuderà, alle 22.30, per “Cinema e letteratura”, “Ernesto Sabato mi padre”, di Mario Sabato: un ritratto intimo e commovente del grande scrittore argentino, girato da suo figlio.

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Il Festival proseguirà poi su internet con il Premio del Pubblico in Rete, indetto da Arcoiris TV, che replicherà un centinaio delle opere già proiettate dal Festival sul proprio sito web www.arcoiris.tv, dove il pubblico le potrà visionare e votare on line, per assegnare il Premio alle opere preferite.

Altre informazioni sulle pagine web www.cinelatinotrieste.org e www.facebook.com/cinelatinotrieste (dove sono anche visibili dei trailer dei film), e alla cassa del Teatro Miela, al tel. 040.3477672.

Il 26° Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, promosso dall’APCLAI, è stato patrocinato dall’Unione Latina, l’Istituto Italo-Latino Americano, i Ministeri degli Affari Esteri e per i Beni e le Attività Culturali, la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori e dall’Università degli Studi di Trieste, ed è stato realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia e della Camera di Commercio di Trieste. Hanno collaborato inoltre vari altri enti pubblici e realtà private, italiane e latinoamericane.

 

pubblicato il: 29 ottobre 2011

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Festival del Cinema Latino Americano di Trieste - XXVI edizione - dal 22 al 30 ottobre 2011

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