edizione più recente: Cinelatinotrieste 2023

Data pubblicazione: 27 ottobre 2009

Il programma di mercoledi’ 28 ottobre

Film in concorso, Premio Oriundi (alla memoria) a Rogério Sganzerla e Omaggio al fotodocumentarista Christian Poveda con “La vida loca” Inoltre: Borges, Vinicius de Moraes, Trotzky in Messico, gli ebrei e il tango, l’Indipendenza dalla Spagna, cortometraggi e “Colombia racconta Colombia”

Ore 20.00: Premio Oriundi a Rogério Sganzerla (alla figlia, Djin) e Omaggio a Christian Poveda con “La vida loca” (presenti i produttori)

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Prosegue a Trieste il 24° Festival del Cinema Latino Americano. Mercoledì (28 ottobre), al Teatro Miela (in Piazza Duca degli Abruzzi, 3) sarà particolarmente ricco di appuntamenti: oltre ai film in concorso, alle ore 20.00 Premio “Oriundi” (alla memoria) al grande regista italo-brasiliano Rogério Sganzerla (consegnato alla figlia Djin), e un omaggio al foto-documentarista Christian Poveda, ucciso lo scorso settembre in El Salvador, con la proiezione del suo “La vida loca”, coraggioso documento sulle bande giovanili che seminano il terrore nella regione.

Inoltre, in video: cortometraggi, documentari sulla Colombia, opere di Sganzerla, il documentario di Miguel Faria Jr. “Vinicius de Moraes” sul grande autore della musica brasiliana, un altro (“Tango, una historia con judios”, di Gabriel Pomeraniec) sul contributo degli ebrei al tango rioplatense; per “Cinema e letteratura” un ritratto di Jorge Luis Borges negli anni ’70 ("Los paseos con Borges”), firmato da Adolfo García Videla, e un altro dello stesso autore su Lev Trotsky in Messico (“Trotsky y México, dos revoluciones del siglo XX“). Infine, per la sezione sul Bicentenario dell’Indipendenza dell’America Latina dalla Spagna, “Orinoko, Nuevo Mundo”, del venezuelano Diego Rísquez, con il fiume Orinoko testimone della storia tormentata del Venezuela, dalla scoperta all'indipendenza nazionale, nel 1810.

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Le opere in concorso inizieranno nella Sala Cinema alle 11.00, con il film drammatico “Hermafrodita”, del regista indipendente Albert Xavier, dalla Repubblica Dominicana (presente per l’occasione a Trieste). L’opera affronta i temi della politica e dell'identità sessuale, tramite le vicende di Maria, una ermafrodita nata in un villaggio e discriminata socialmente, che decide di intraprendere un viaggio alla ricerca di una nuova vita e di altre opportunità.

I film in concorso riprenderanno alle 16.00, con l’argentino “Desplazamientos”, di Pedro Stocki. Adattamento dell'omonimo racconto dello scrittore uruguayano Mario Levrero, l’opera vede il protagonista proiettato suo malgrado in una dimensione irreale, sospesa tra sogno e incubo, di cui non riesce a spiegarsi le ragioni.

Seguirà alle 18.00 il drammatico boliviano “El cementerio de los elefantes”, di Tonchy Antezana. Ispirato a una leggenda urbana della città di La Paz, ripresa da vari scrittori, racconta di un uomo che, per varie ragioni, decide di farla finita ingerendo alcool fino alla morte. Il titolo del film fa riferimento allo spazio in cui gli alcolizzati si rinchiudono per morire.
Alle 20.00, nella Sala Cinema del Teatro Miela, conferimento del Premio Oriundi alla memoria del grande regista brasiliano d’origini italiane Rogério Sganzerla (scomparso nel 2004), grande sperimentatore, maestro del cinema “marginale” e indipendente. Il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste tradizionalmente assegna il Premio Oriundi agli autori che, con le loro opere, hanno valorizzato la memoria e il valore dell’emigrazione italiana in America Latina. Quest’anno l’omaggio va a Rogério Sganzerla, “un esempio per il cinema brasiliano e per le future generazioni” secondo una definizione del Ministro della Cultura e musicista Gilberto Gil. A ricevere il premio in sala sarà la figlia del regista, Djin Sganzerla.

Seguirà l’omaggio al foto-giornalista franco-spagnolo Christian Poveda, a lungo residente in Salvador, dov’è stato ucciso lo scorso settembre, dopo aver completato la sua ultima coraggiosa opera, “La vida loca”, che verrà proiettata in sala. Il documentario, sulle bande giovanili trafficanti di droga che seminano il terrore nella regione, è molto critico con la polizia locale, e si sofferma sulle condizioni economiche del Salvador, principale causa della criminalità giovanile. In sala saranno presenti le produttrici francesi del documentario, Carol Solive e Lizi Gelber. 

Seguirà alle 22.00 la replica del film del mattino “Hermafrodita”, di Albert Xavier.