edizione più recente: Cinelatinotrieste 2023

"El árbor de la muralla"

Al XXVIII Festival del Cinema Latino Americano di Trieste arriva un documentario con la testimonianza di uno degli ultimi sopravvissuti all’’Olocausto.

  • versione italiana

pubblicato il: 21 ottobre 2013

doc ita Comunicato "El árbor de la muralla"

Sull’onda degli ultimi fatti di cronaca legati alla morte di Erich Priebke, che hanno riportato l’attenzione sul tema dell’Olocausto e hanno fatto muovere in Italia i primi passi per una legge contro il negazionismo, arriva al XXVIII Festival del Cinema Latino Americano di Trieste El árbor de la muralla, un documentario firmato dal regista argentino Tomás Lipgot, che riporta la testimonianza straordinaria di Jack Fuchs, ebreo di origini polacche, ma trapiantato in Argentina dopo il secondo conflitto mondiale, nonché uno degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto, uscito miracolosamente vivo dal campo di concentramento di Auschwitz.

Impressionanti la lucidità e la chiarezza con la quale Fuchs narra, dopo 40 anni di silenzio, davanti alla telecamera le terribili vicende che l’hanno coinvolto. Il racconto montato da Lipgot alterna le immagini di Fuchs all’animazione, ripercorrendo con estrema sensibilità e un’ottima fotografia i fatti storici che hanno cambiato la storia dell’umanità intera.

Di forte valore educativo per adulti e ragazzi, e importante testimonianza per l’intera comunità ebraica, la pellicola verrà proiettata mercoledì 23 ottobre alle ore 18.00 all’Auditorium del Museo Revoltella in concorso nella sezione Contemporanea.


EL ÁRBOL DE LA MURALLA - Sinossi

Jack Fuchs è uno degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto e vive a Buenos Aires. Viso sereno, tono disteso e senso dell’umorismo; risulta difficile pensare questo polacco come un uomo che per anni fu prigioniero nei campi di concentramento, tra cui Auschwitz, e che perse tutta la famiglia durante la seconda guerra mondiale. Nonostante il dolore e 40 anni di silenzio, Jack è ancora disposto a parlarne, a ricevere visite e a cucinare per la famiglia e per gli amici. Attraverso l’animazione e alcune immagini filmate dallo stesso Fuchs, il nuovo documentario di Tomás Lipgot traccia il ritratto di un sopravvissuto al genocidio nazista che, a quasi novant’anni, sorprende per lucidità e fascino.