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Intervista a Jorge De Bernardi

A Santo Domingo come «anche in Europa», Negocios son negocios, «recupera i valori dell'amicizia, le relazioni famigliari, le convulsioni della vita quotidiana, la mancanza di lavoro» in una commedia diretta da Jorge De Bernardi, meglio conosciuto come Joppe.

di Sabatino Annecchiarico

Sabalatino@libero.it

Lei, che è un regista argentino e vive da due anni in Spagna, come mai ha scelto Santo Domingo per dirigere il suo primo lungometraggio?

Semplicemente perché il produttore, che lavora nella televisione domenicana e vive in quel paese, ha deciso di fare una commedia ambientata in quel luogo. Così sono stato contattato per dirigere Negocios son negocios , che è stato realizzato a Santo Domingo e anche in una località chiamata la Romana, un luogo magico con un anfiteatro romano dedicato a concerti.

Tutta la produzione è stata domenicana?

No, la sceneggiatura è stata scritta da Federico Lariño, che vive a Miami, ed è stata finanziata da una produttrice di Madrid e una di Santo Domingo. Il resto è stato realizzato a Santo Domingo con attori della televisione locale e persone che ci hanno accolto dal primo giorno come fossimo domenicani. Ci hanno dato tutto il necessario, tanto che abbiamo portato a termine il lavoro in pochissimo tempo: cinque settimane per girare il film, un mese per il montaggio e un altro per copiarlo. Il tutto, poi, è stato fatto sotto la minaccia di due uragani vissuti da vicino che, con i relativi blackout, hanno complicato il lavoro.

Data la disponibilità offertale, mi viene spontaneo chiederle se conoscesse già Santo Domingo e i suoi abitanti?

La conoscevo solo per sentito dire. Vedendola direttamente ho trovato un paese, che condivide con Haiti non solo l'isola, ma anche "un'ingiusta" disuguaglianza; o meglio, un'enorme differenza sociale tra il ricco, che vive in lussuosi castelli, e il povero, che non ha assolutamente niente. E l'ho notato grazie al fatto che ho trattato la vita quotidiana della gente, che si alza ogni giorno con la speranza di una nuova opportunità per sopravivere. Inoltre, ho vissuto da vicino una grande discriminazione tra la popolazione, specialmente per quel che riguarda i neri e i mulatti.

I domenicani hanno già visto Negocios son negocios ?

Il film è uscito a Santo Domingo il 18 novembre 2004 davanti ad un pubblico che si è divertito a vedere i suoi attori preferiti della televisione sul grande schermo. Gli ho visti ridere, cantare, piangere mentre seguivano lo svolgimento della pellicola.

È stato facile portare degli attori televisivi al cinema?

Per niente. Per me è stata una sfida. Loro erano abituati a lavorare senza copione, improvvisando, mentre qui hanno dovuto imparare in poco tempo la sceneggiatura, trovandosi a volte in difficoltà. Ma alla fine il lavoro è riuscito bene.

In Europa il film è già uscito?

No. Il festival di Trieste gli sta dando la possibilità di essere proiettato per la prima volta in Europa. E spero che sia l'inizio di una lunga permanenza in questo continente. Cosa che mi auguro avvenga anche nel resto del continente latinoamericano.

Lei crede che Negocios son negocios otterrà lo stesso successo visto nel suo paese natale anche in Europa?

Questo film recupera i valori dell'amicizia, le relazioni famigliari, le convulsioni della vita quotidiana, la mancanza di lavoro. Valori che toccano realtà anche europee. Per questa ragione credo che avrà un buon riscontro anche in E uropa.

tradotto da Anush Hamzehian

 

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