Dal 2003 a oggi: storia del Premio Salvador Allende
A partire dalla sua XVIII edizione nel 2003, il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste conferisce ogni anno il “Premio Salvador Allende”. Tale riconoscimento, pensato per onorare i valori della cultura, dell’arte, della politica, della scienza, vuole mettere in risalto la sensibilità verso la condizione umana e sociale esistente in America Latina degli artisti, dei diplomatici, dei giornalisti e dei ricercatori a cui viene conferito, celebrando e riconoscendo il loro impegno concreto nel riscattare la memoria e la storia dei popoli latinoamericani. Il Premio è rivolto anche a coloro che in Europa, profondamente colpiti dall’esempio di Salvador Allende, dedicarono tempo ed impegno affinché il Cile ritornasse una democrazia. Dal 2023, il Premio istituito a Trieste dal Festival del Cinema Ibero-Latino Americano gode del riconoscimento ufficiale della Fundación Salvador Allende di Santiago del Cile.
Salvador Allende ebbe il prezioso e raro merito di perseguire fino in fondo l’ideale democratico sempre seguendo la ragione, senza mai usare violenza, cercando costantemente il dialogo e fu ucciso proprio a causa del suo impegno in difesa della democrazia. L’ex Presidente cileno rappresenta l’espressione più alta di una politica nobile, laddove la parola “politica” va intesa nel suo senso più originario e fondamentale, quale dimensione dell’agire umano volta a prendersi cura e a organizzare la vita associata di una comunità, con l’intento di migliorare, tramite un agire solidale, la condizione di vita di chi la costituisce, nel segno dei valori della democrazia, della convivenza pacifica, della libertà e della giustizia.
Le personalità cui viene assegnato il Premio Salvador Allende si distinguono per il loro agire ispirato ai più alti valori etici e morali e per un impegno fattivo a favore della democrazia, della convivenza pacifica, della libertà e della giustizia in America Latina, operando con profondo spirito di solidarietà.
Nel corso dei vent’anni di esistenza del Premio Salvador Allende istituito a Trieste dal Festival del Cinema Ibero-Latino Americano, sono state insignite di questo Premio personalità, sia italiane che latinoamericane, provenienti dagli ambiti più diversi: diplomatici, cineasti, giornalisti, politici, uomini di scienza e testimoni delle tragedie del ‘900. Personalità di provenienza diversa, ma tutti impegnati nel tessere relazioni istituzionali, culturali e di amicizia tra i popoli e i governi dell’America Latina e della penisola iberica.
Nella storia del Festival, un premio intitolato a Salvador Allende fece la sua prima comparsa già nel 2003, anno in cui si svolse la XVIII edizione dell’evento: allora, tuttavia, il riconoscimento rientrava ancora esclusivamente nella sfera cinematografica e fu conferito a “quelle produzioni dove siano primarie l’etica e la morale”. Con il richiamo all’etica e alla morale si delineavano così, sin dall’inizio, i tratti distintivi del Premio ed emergeva già il legame indissolubile – e successivamente incarnato con ancor più forza dal Premio) che, nella visione di APCLAI e del Festival – deve necessariamente intercorrere tra cinema (e cultura in generale) e realtà.
Il Festival e APCLAI vivono infatti da sempre – sin dalla loro fondazione, rispettivamente nel 1990 e nel 1985 – come propria vocazione il dovere e l’impegno, in quanto realtà in primo luogo culturali, a formare i cittadini e le cittadine ai più alti valori umani, siano essi espressi attraverso il cinema o attraverso le altre sfere dell’azione e produzione creativa umana. Nella cornice di un evento così concepito, il Premio Allende si configura dunque come l’iniziativa che più di tutte permette al Festival di uscire dallo schermo e rimarcare con forza il suo legame con il mondo dietro la cinepresa, vivendo appieno quella vocazione a lasciare un segno sulla realtà attraverso il cinema e la cultura che lo produce e contiene. In questo senso, il Premio Allende custodisce dunque l’essenza stessa e l’identità ultima del Festival, da sempre concepito come strumento per riflettere sui valori umani, sulla memoria, sulla storia e sulla società, e si pone quindi come necessario compimento di un progetto che da quasi quarant’anni rinnova ogni anno il suo impegno per la custodia dei valori umani e della memoria.
Tutto ciò costituisce il portato di idee e valori da cui nasce e a cui si ancora il Premio Allende sin dalla sua istituzione nel 2003, quando venne attribuito a Patricio Guzmán, cineasta cileno la cui produzione cinematografica sulla storia politica del Cile pose significativamente le fondamenta valoriali del Premio. Guzmán fu seguito, nel corso degli anni, da personalità quali, a titolo d’esempio, Piero de Masi e Roberto Toscano, diplomatici italiani che a seguito del golpe in Cile nel 1973 salvarono la vita a centinaia di cileni in fuga; Fernando Quevedo, fisico teorico di fama mondiale che favorì l’attività di ricerca e di studio di giovani provenienti da tutto il mondo, in particolare dai Paesi in via di sviluppo; Vera Vigevani Jarach, co-fondatrice del movimento delle Madres de Plaza de Mayo, milanese di origine ebraica emigrata in Argentina a causa delle leggi razziali fasciste.
Di seguito riportiamo l’elenco delle personalità insignite del Premio Allende dalla sua istituzione nel 2003 a oggi, corredate da motivazioni e cenni biografici. Dall’elenco, in cui si alternano figure provenienti dall’America Latina e dall’Italia, emerge un ulteriore portato simbolico del Premio: rendere ancora più visibile e promuovere il legame e lo scambio – culturale, politico, economico, sociale e umano – tra l’America Latina e l’Italia. In questo, il Premio Allende restituisce un’altra vocazione del Festival e di APCLAI, quella a fare da ponte tra l’Italia e l’America Latina attraverso il mezzo della cultura in generale e del cinema in particolare, promuovendo il dialogo tra le due realtà a ogni livello.
Salvador Allende
Uomo politico cileno (Valparaíso 1908 - Santiago 1973). Deputato socialista, nel 1970 divenne, a capo di una coalizione di sinistra, presidente della repubblica. Attuò la riforma agraria e nazionalizzò alcune industrie e le miniere di rame; in politica estera strinse rapporti d'amicizia con i paesi socialisti. Nel 1973 fu deposto e morì durante un colpo di Stato militare, guidato dal generale A. Pinochet.
Fonte: Enciclopedia Treccani
Elenco dei premiati
21° Edizione - Anno 2006
Escuela Internacional de Cine y Televisión de San Antonio de los Baños (Cuba)