INTERVISTE
"Los balseros nàufragos, los
desaparecidos de Cuba"
Jorge Diszel e Audry Gutiérrez Alea
director yprotagonista de ...En fin, el mar
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L'opera prima dell'argentino, Jorge
Dyszel, En fin
el mar è il primo film cubano-argentino che parla dei
balseros. La sceneggiatura è stata realizzata da Dyszel e dalla moglie, e compagna di
avventura, Audry Gutièrrez Alea, figlia del grande regista cubano Tomàs Gutièrrez Alea,
morto nel 1996 e autore dei film Fragole e cioccolata (1993) e Guantanamera
(1995). Al suo arrivo a Trieste la coppia ha parlato del progetto e delle peripezie della
realizzazione, così come delle reazioni suscitate a Cuba dal film.
Perché un argentino si è interessato
di un tema così delicato per un cubano?
Jorge: A parte del fatto che Audry è mia moglie,mi considero un regista universale.
Abbiamo scritto una sceneggiatura insieme per due anni e io mi sono occupato della
direzione"
Essendo lei argentino e Audry cubana,
come è staot il processo di scrittura della sceneggiatura?
(JORGE) I balseros cubani sono i desaparecidos di Cuba. E' gente che non
è più presente nella famiglia e quando naufragano non ci sono più neppure i corpi. Nel
film il protagonista, Tonny, è un cubano che vive a New York e decide di passare le
vacanze a Miami. Un giorno, prendendo il sole, trova i resti di una zattera con i nomi
Mariana e Pablo, e anche una bambolina di pezza. Decide così di andare a Cuba, dove
trascorre un anno e scopre che Mariana ha lo stesso cognome della madre, Duràn. A Cuba
incontra i suoi familiardi e le dicono che anche Mariana si trova nell'isola. Dopo nasce
tra loro una storia d'amore"
Audry: Abbiamo cominciato scrivere, io ovviamente da cubana. Dopo abbiamo iniziato ad
affrontare la sfida di realizzare il film, cercare il finanziamento. La cosa più
importante è che siamo partiti con l'idea di lavorare insieme e ci siamo riusciti"
Che reazioni ha provocato la proiezione del film a Cuba?
Jorge: L'hanno vista solo 200 persone della Uniòn de Arstistas y Escritores de Cuba.
Tutti ci hanno ringraziato di aver affrontato l'emigrazione e i balseros.
Audry: La nostra intenzione è che la vedano tutti i cubani. Altrimenti siamo fritti!
Essere figlia di Tomàs Gutièrrez Alea,
ha facilitato il suo lavoro?
A Cuba assolutamente no. Forse perché essere donna e figlia di intellettuale lascia la
gente molto fredda, è una fregatura a Cuba. Il film è dedicato a mio padre.
Fidel Castro ha visto il film?
A Cuba le notizie corrono rapidamente. Non sappiamo quale sia stata la sua reazione.
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