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:: interviste ::
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Paolo Agazzi: il
cinema latinoamericano vive un momento interessante
Paolo Agazzi, Premio Italiani in America Latina al XIX Festival Cinema Latinoamericano di
Trieste, vive in Bolivia da oltre vent'anni ed è uno dei cineasti più prestigiosi del
Paese andino. Già presente al Festival triestino alcuni anni fa, con El día que
murió el silencio, Agazzi vi ritorna quest'anno con El atraco, una
coproduzione boliviano-peruviana-spagnola, che lui definisce "un film politico, ma
che non parla di politica". (SEGUE) |
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Francisco
D'Intino: in Argentina torna una vera politica cinematografica
La esperanza è il titolo del film firmato da Francisco D'Intino, in
programma il 29 ottobre al XIX Festival del Cinema Latinoamericano di Trieste. Argentino
di terza generazione, di origini abruzzesi e piemontesi, D'Intino non ha avuto grandi
rapporti con l'Italia nella sua infanzia. "I miei nonni appartenevano a quella
generazione emigrata dall'Italia per fame a soli 15-16 anni, all'inizio del Novecento. Mio
nonno paterno non è mai più tornato in Italia e non aveva nostalgia del suo paesino, non
ne parlava mai." (SEGUE) |
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Atilio Perin: l'umorismo aiuta a superare le difficoltà
Atilio Perin, argentino di Santa Fe, presenta al XIX Festival del Cinema
Latinoamericano di Trieste la sua opera prima, Dar de nuevo, la storia di quattro
pensionati che, a causa dei loro problemi economici, riflesso di quelli del Paese,
decidono di sequestare un magnate dell'industria, ma una cosa è pianificare un rapimento
e un'altra è realizzarlo e, soprattutto, gestirlo!
"E' una storia scritta in chiave di commedia e che affronta alcuni temi sociali
importanti. Prima di tutto le difficoltà economiche dei pensionati, una categoria che
aveva i propri diritti, guadagnati in una vita di lavoro e che mano a mano gli sono stati
negati, fino a lasciarli quasi privi di risorse. (SEGUE)
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Fernando Birri: l'America Latina è un progetto di resistenza
Fernando Birri è uno dei maestri del cinema latinoamericano, uno degli ultimi
grandi protagonisti della sua storia.
Ha studiato cinema in Italia, nella stagione esaltante del neorealismo e, tornato in
Argentina, ha lavorato, come sceneggiatore, regista, saggista. Ha fondato le scuole di
cinema più prestigiose del subcontinente, a Cuba e in Argentina.
Nell'intervista parla del presente e del passato del cinema latinoamericano. (SEGUE)
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Nell'Area Stampa, intervista a Hugo Arévalo |
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