Cineteca del Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste

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Haiti Cherie

100 minuti • ES
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XXII FESTIVAL DEL CINEMA LATINO AMERICANOConcorso Arcoiris TV - Premio del Pubblico in Rete
L'impossibile fuga di una coppia di giovani haitiani da un campo di lavoro. La storia di un sogno di libertànelle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e il ritorno ad Haiti, terra dai paesaggi bellissimi
e sventurati.
Ciò che mi ha colpito in questa tragedia è che lo sfruttamento metodico e consapevole di migliaia di haitianinella Repubblica Dominicana viene messo in opera da parte di uno Stato legale e costituzionale riconosciutodal mondo occidentale, dove le regole fondamentali della convivenza civile e dello stato di diritto dovrebbero essere rispettate.Evidentemente, Haiti e Santo Domingo, i due paesi che si dividono l'antica isola di Hispaniola,dal punto di vista economico non sono abbastanza interessanti per le potenze
mondiali da spingere i media ad occuparsene. Oggi lo sviluppo della produzione dello zucchero in molti territori,
soprattutto in Asia, ne ha abbattuto il costo. Gli Stati Uniti, per mantenere l'influenza sull'isola che è da sempre sotto illoro controllo, comprano lo zucchero a prezzo maggiorato dalla Repubblica Dominicana. Quest'ultima a sua volta s
frutta la più debole e povera Haiti utilizzando quasi a costo zero il lavoro di un enorme numero di immigrati
(secondo le stime di Amnesty International da ottocentomila a un milione di persone). Tutta la classe dirigente,
politica, economica e militare, dominicana ha costruito principalmente la propria ricchezza su questa forma di sfruttamento.Questa immigrazione illegale fa leva sui sentimenti razzisti e su un vecchio odio storico da parte dei dominicani verso gli haitiani.Anche le nazioni europee hanno responsabilità storiche gravi su questa situazione: molte società occidentali fanno importantiinvestimenti sul turismo dominicano e lussuosi resort nascono a pochi chilometri dai campi di canna da zucchero,
dove migliaia di persone vivono come bestie, in stato di semi-schiavitù. Ma spesso è più facile non voler vedere.
Regia: Claudio Del PuntaSceneggiatura: Mario Cabrera Lima, Romina Ganduglia e Claudio Del PuntaFotografia: Claudio Del PuntaMontaggio: Silvia Natale e Claudio Del PuntaMusica: Toto BissaintheSuono: Emmanuel CassanoInterpreti: Yeraini Cuevas, Valentin Valdez, Jean Marie Guerin, Juan Carlos Campos Produttore: Bruno Restuccia e Claudio Del Punta
Produzione: Giuliana Del Punta
Anno di produzione: 2006