edizione più recente: Cinelatinotrieste 2023

Comunicati stampa

elenco completo

Programma di Sabato 25 Novembre

CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL XXXII
FESTIVAL DEL CINEMA LATINO AMERICANO

e inoltre

Finestra sul presente 
“Un dia sin mexicanos”
“Berta vive”

Cinema e letteratura
“Pedro Paramo”
“Los de abajo”

Sezione ufficiale - Fuori concorso
“Cabros de mierda”

data pubblicazione: 24 novembre 2017 - Trieste

  • versione italiana

CINEMA E LETTERATURA

Pedro Páramo: letteratura e immaginazione.
Omaggio a Juan Rulfo a 100 anni dalla nascita

ore 15.30
Pedro Páramo
di Carlos Velo (Messico, 1967)

“Pedro Páramo” è considerato “il” romanzo del realismo magico messicano ed è una delle due opere che Juan Rulfo pubblicò in vita. Rulfo è oggi considerato tra i più grandi scrittori latinoamericani del Novecento, in quel filone che comprende autori come Jorge Luis Borges, Gabriel García Márquez, Julio Cortázar...

“Pedro Páramo" è un romanzo cardine, in cui vita e morte si intrecciano e si dipanano insieme in una quotidianità, così lontana e così vicina al tempo stesso, da rappresentare perfettamente il carattere antropologico messicano, o meglio, uno dei caratteri poiché, come diceva lo stesso Rulfo, il sincretismo e il mescolamento sono l’anima dei messicani. “Pedro Páramo" parla delle terre d’origine di Rulfo, lo stato di Jalisco, landa semidesolata (un tempo agricola), terre aride e calde da cui molti nel corso dei decenni sono fuggiti verso gli Stati Uniti. L’omaggio a Rulfo avviene con la proiezione del film “Pedro Páramo”, diretto nel 1967 dal regista messicano Carlos Velo, repubblicano spagnolo, rifugiatosi in Messico negli anni Quaranta per sfuggire alla dittatura franchista.

 

Los de abajo: il riscatto degli ultimi.

ore 17.30
Los de Abajo
di Chano Urueta (Messico, 1939)

Mariano Azuela pubblica nel 1915 “Los de abajo” (Quelli di sotto), un romanzo cardine della cosiddetta “letteratura della Rivoluzione” in Messico.

Un affresco corale, vissuto in prima persona dall’autore, in cui i campesinos si mescolano a proletari, emarginati ma anche a insegnanti e borghesi, tutti animati dal desiderio di riscatto sociale, dopo molto decenni di dittatura, quella di Porfirio Díaz. Ambientato durante la rivoluzione messicana del 1910, quella di Flores Magón, di Emiliano Zapata e di Pancho Villa. Il libro non parla mai un linguaggio altisonante e mette in luce come, spesso, gli avvenimenti storici finiscano per travolgere gli individui, cha alla fine se ne trovano dentro come trascinati da un destino,

Lo storico film del 1939 traspone fedelmente l’opera e fa respirare aria d’epoca, la stessa in cui quei campesinos hanno effettivamente combattuto per il diritto ad avere “tierra y libertad”.

 

FINESTRA SUL PRESENTE

ore 15.00
Berta vive
di Katia Lara (Honduras, 2016)

Questo documentario porta al Festival la voce di Berta Cáceres. Questa donna, indigena honduregna, ha lottato per molti anni con le comunità locali in difesa dell’ambiente naturale e dei diritti degli indios. Ha vinto il prestigioso Premio Goldman, noto a tutti come il “Nobel” degli ambientalisti nel 2014. È stata brutalmente assassinata nel 2015. Ma, come dicono i suoi compagni di vita e di lotta, lei è ancora viva. Attraverso un documentario a lei dedicato, e promosso dall’Ong Oxfam, faremo parlare la sua storia e le sue idee.

Alla proiezione seguirà un dibattito aperto sui beni comuni, in primis l’acqua.
Interverrà Lino Santoro, del Direttivo regionale di Legambiente.

 

Un dia sin mexicanos
di Sergio Arau (Messico-USA-Spagna, 2004)

Un film-documentario dalla straordinaria potenza creativa.
Cosa succederebbe se un giorno a Los Angeles sparissero tutti i messicani?
Il film lo immagina e mostra, in modo esilarante, una città che si ferma, non funziona più nulla. Tutti si disperano.

Un’idea semplice che scardina ogni luogo comune utilizzato dai discorsi di coloro che rifiutano l’accoglienza, rigettano l’immigrazione e vorrebbero impedire quello che nel mondo è sempre accaduto: il movimento delle persone. Negli Stati Uniti, dopo il successo di Trump, l’argomento è quanto mai “presente”.

Una delle componenti migranti più importanti negli Usa è quella messicana, che Trump vorrebbe arginare con l’ormai noto muro tra i due paesi.

 

LA PREMIAZIONE

Ore 20.00 Sala Grande

Le Giurie ufficiali della XXXII edizione presenteranno i verdetti e le motivazioni.

Saranno presenti alla premiazione l’Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti; l’Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Giorgio Rossi; il Magnifico Rettore dell’Università di Trieste Maurizio Fermeglia; il Console del Cile a Trieste Alessandro De Pol; il Console del Perù a Trieste Alessio Semerani e il Presidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia Antonio Paoletti.

 

IL FILM DEL SABATO SERA

Cabros de mierda
di Gonzalo Justiniano (Cile, 2017)
ore 21.00 circa
(questa proiezione segue la Cerimonia di premiazione)

Un film accolto straordinariamente da pubblico e critica durante il recente Festival del cinema di Roma.

Cile, 1983. Gladys, 32 anni, vive a “La Victoria”, una sorta di ghetto dei confinati politici a Santiago, in piena dittatura di Augusto Pinochet. Vive con la madre e la sua bambina, ingegnandosi a sbarcare il lunario e senza mai perdere speranza e allegria.

Un giorno arriva tra loro Samuel Thompson, missionario del Nord dell’America, per predicare la pace e il progresso.
Scoprirà la crudeltà dei controlli polizieschi e il buio della dittatura, che comincia a documentare fotografando.

Un film crudo, che tuttavia non dimentica la delicatezza, che si fa attraversare dall’amore, dalla lotta e dalla tensione verso un futuro diverso, libero e felice.

Nonostante tutto, la dirompenza è data dal sorriso e da un caparbio e diffuso anelito al domani.

 

Programma completo di sabato 25 novembre

  • documenti allegati

pdf ita Programma di Sabato 25 Novembre