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La Serata inaugurale della XXXI Edizione

IL SALUTO POETICO DI FERNANDO BIRRI

E L’ORAZIONE di GIORNALISMO SENSIBILE DI ROBERTO SAVIO

Consegna del Premio Allende a Roberto Savio
  • versione italiana

pubblicato il: 23 ottobre 2016

pdf La Serata inaugurale della XXXI Edizione (report)

Si è svolta sabato 22 ottobre la serata Inaugurale della XXXI Edizione del Festival.

Un pubblico numeroso e caloroso ha gremito l'Aula Magna del Centro Internazionale di Fisica Teorica a Trieste.

Il direttore Rodrigo Diaz ha condotto la serata e illustrato il ricco Programma del Festival, introducendo i vari ospiti.

Il noto giornalista internazionale Roberto Savio, creatore dell’agenzia di stampa Interpress Service ricevendo il Premio Salvador Allende dalla mani dell'Ambasciatore del Cile in Italia Fernando Ayala.

Il giornalista ha tenuto una colta e raffinata orazione che presentava il quadro internazionale e le sue criticità: finanza staccata dall’etica, speculazione, povertà. Ha concluso sottolineando come da questa situazione si possa e si debba uscire richiamandosi all’importanza dei valori della partecipazione e della cultura e anche del sogno, ovvero quelli che furono i valori fondanti dell’esperienza politica cilena guidata da Salvador Allende. Ha aggiunto che il cinema può avere un ruolo molto importante in tutto questo poichè è strumento insostituibile di comunicazione ma anche di promozione della partecipazione e della vicinanza, tra persone e popoli.

 

Applaudissimo, infine, il film "Birrilata. Una vuelta en tren" di Lorena Yenni che ha ufficialmente aperto il Festival.

Un film immaginativo, sperimentate ed emozionante che, come primo Evento Speciale, ha aperto ufficialmente il Festival.

Un film che racconta l’esperienza fondamentale della scuola di cinema fondata da Fernando Birri a santa Fè negli anni Cinquanta con lo scopo di mostrare la situazione del paese, in tutti i suoi lati critici.

Un omaggio al maestro Fernando Birri, grande regista italo-argentino, che onora il Festival ricoprendone la presidenza dal 1995.

Fernando Birri non ha potuto, per motivi di salute, essere presente alla Serata ma ha tuttavia inviato un saluto poetico e toccante:

Salve all’incredulo che vede! Salve all’incredulo che ascolta! Si arriva così al XXXI Festival del Cinema Latinoamericano di Trieste. Sanno Dio e il Diavolo in questa terra del sole e delle sette lune, attraverso quante eclissi, quante tempeste, quante illusioni, delusioni e rinate illusioni, ma si arriva: con il proiettore che mantiene accesa la luce della speranza del primo giorno, quando il Nuovo Cinema Latinoamericano stava nascendo.

Capitano di questa difficile ma illuminata traversata è stato al timone, con il tremore dell’anima ma senza che tremino le sue mani, Rodrigo Dìaz, erede virtuale del suo paesano Don Pablo Neruda. Da lui, immagino, dall'esemplare esempio dell’affresco poetico del suo Canto General, Rodrigo ha saputo scrivere lungo questi 31 anni il Canto General del Cinema Latinoamericano dall’Italia col suo glorioso Festival di Trieste. Accompagnato da tanti compagni come ieri Massimo Forleo, e oggi Francesca Mometti,e poi oggi ancora Simonetta Lorigliola, Manuel Draicchio e poi, poi, poi…tutto la staff e sono tanti che ieri ed oggi ed speriamo domani lo sostengono in questo avventuroso, difficile, utopico impegno.

A tutti loro, pubblico incluso, valga -riflettendole come in uno specchio magico- le mie parole di ringraziamento per l’omaggio, preferisco dire il ricordo, che così mi fanno e in me al Nuovo Nuovo Nuovo Cinema Latinoamericano, e al suo maturo e chiassoso frutto la Birrilata di Lorena Yenni. E con queste parole, ripeto le ancora, ringrazio tutti come un’eco scritto con l’alfabeto silenzioso del mio cuore”.

FERNANDO BIRRI